La scelta del mezzo di contrasto radiografico per l’impiego nei pazienti ad aumentato rischio di nefropatia indotta dal mezzo di contrasto rappresenta un tema attuale.
Uno studio prospettico ha confrontato gli effetti renali di Iodixanolo ( Visipaque ), un agente non-ionico iso-osmolare, versus Iopamidolo, un agente, non-ionico a bassa osmolarità, su 526 soggetti con alterata funzione al basale ( malattia renale cronica ) e diabete mellito, sottoposti a procedure angiografiche coronariche terapeutiche.
Gli endpoint co-primari erano rappresentati dall’aumento di picco nella creatinina sierica e l’incidenza di nefropatia indotta dal mezzo di contrasto ( CIN ) ( aumento maggiore o uguale a 0.5 mg/dl ) nella creatinina plasmatica dal basale entro 3 giorni dall’aver ricevuto il mezzo di contrasto.
I soggetti valutabili sono stati 418.
L’aumento del picco mediano nei valori di creatinina sierica nel braccio Iodixanolo è stato di 0.10 mg/mL, mentre nel braccio Iopamidolo l’aumento del picco mediano è stato di 0.09 mg/dl ( p=0.13 ).
L’incidenza totale di CIN è stata del 10.5% ( 11.2% nel gruppo Iodixanolo e 9.8% nel gruppo Iopamidolo; p=0.7 ).
Il volume dei mezzi di contrasto, il volume della soluzione salina somministrata, la frequenza delle procedure coronariche, e la gravità della malattia renale al basale e del diabete mellito, sono risultati simili tra i trattamenti.
Lo studio ha mostrato che non esistono differenze tra Iodixanolo e Iopamidolo sia riguardo all’aumento di picco nella creatinina sierica sia nel rischio di nefropatia indotta dai mezzi di contrasto. ( Xagena2009 )
Laskey W et al, Am Heart J 2009; 158: 822-828.e3
Cardio2009 Diagno2009 Nefro2009