Benché la colonscopia sia lo standard accettato per l’identificazione di adenomi e carcinomi colorettali, molti adenomi e alcuni carcinomi non riescono ad essere identificati.
Al fine di evitare i tumori colorettali di intervallo, il tasso di adenomi che sfuggono alla colonscopia deve essere ridotto con il miglioramento della tecnica di colonscopia e dell’imaging.
È stato condotto uno studio per confrontare i tassi di adenomi non-diagnosticati con colonscopia endoscopica a spettro completo con quelli della colonscopia standard.
Lo studio internazionale, multicentrico e randomizzato è stato condotto in 3 Centri in Israele, uno in Olanda e 2 negli Stati Uniti nel periodo 2012-2013.
Pazienti di età compresa tra 18 e 70 anni inviati a screening per carcinoma colorettale, controllo di polipi o valutazione diagnostica sono stati sottoposti nello stesso giorno a colonscopia con colonscopio standard e con colonscopia endoscopica a spettro completo.
I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale, e in un rapporto 1:1, a due gruppi per definire quale dei due esami eseguire per primo.
L’endoscopista non era a conoscenza del gruppo di trattamento fino a poco prima dell’inizio della colonscopia; i pazienti erano a conoscenza del gruppo di assegnazione.
L’endpoint primario era il tasso di adenomi non-identificati e le analisi sono state condotte per per-protocollo.
Sono stati arruolati 197 partecipanti e 185 sono stati inclusi nelle analisi per-protocollo: 88 ( 48% ) assegnati a ricevere prima colonscopia standard e 97 ( 52% ) a ricevere prima colonscopia endoscopica a spettro completo.
Con analisi per-lesione, il tasso di adenomi non-identificati è risultato significativamente più basso nel gruppo endoscopia a spettro completo che in quelli del gruppo procedura standard: 5 ( 7% ) su 67 vs 20 ( 41% ) su 49 adenomi non sono stati identificati ( p inferiore a 0.0001 ).
Con la colonscopia standard sono sfuggiti all’identificazione 20 adenomi in 15 pazienti; di questi, 3 ( 15% ) erano adenomi in stadio avanzato.
Con l’endoscopia a spettro completo sono sfuggiti all’identificazione 5 adenomi in 5 pazienti nei quali un adenoma era già stato identificato con la colonscopia standard effettuata in precedenza; nessuno di questi adenomi era in stadio avanzato.
Un paziente è stato ricoverato in ospedale per colite identificata con la colonscopia, mentre sono stati riportati 5 eventi avversi minori inclusi vomito, diarrea, cistite, gastroenterite e sanguinamento.
In conclusione, l’endoscopia a spettro completo rappresenta un avanzamento tecnologico per la colonscopia e potrebbe migliorare l’efficacia dello screening per carcinoma colorettale e dei controlli successivi. ( Xagena2014 )
Gralnek IM et al, Lancet Oncol 2014; 15: 353-360
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