Uno studio, coordinato da Ricercatori del Brigham and Women's Hospital a Boston, su 1095 uomini con tumore alla prostata localizzato, ha mostrato che un rapido aumento nelle concentrazioni dell’antigene PSA ( prostate-specific antigen ) è indice di una ridotta sopravvivenza.
L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare se gli uomini a rischio di morte per tumore alla prostata dopo prostatectomia radicale potessero essere identificati, utilizzando i dati ottenuti al momento della diagnosi.
E’ stato visto che una velocità di PSA annua superiore a 2 ng/ml era associata ad una minore sopravvivenza per carcinoma prostatico ( p < 0,001 ) e per altre cause ( p = 0,01 ).
Anche altri parametri hanno permesso di predire la sopravvivenza dei pazienti con tumore alla prostata :
- alti livelli di PSA alla diagnosi ( P = 0,001 );
- punteggio di Gleason di 8, 9 o 10 ( p = 0,02 );
- stadio del tumore T2 ( p < 0,001 ).
Secondo gli Autori gli uomini, il cui livello di PSA risulti superiore a 2 ng/ml nell’anno precedente la diagnosi di tumore , possono presentare un rischio relativamente alto di morte per carcinoma prostatico nonostante siano stati sottoposti a prostatectomia radicale.( Xagena2004 )
D’Amico AV et al, N Engl J Med 2004; 351: 125 – 135
Onco2004