L’utilizzo della tomografia computerizzata per valutazioni diagnostiche è notevolmente aumentato negli ultimi 20 anni e benché questo esame sia associato a una esposizione a radiazioni molto più alta rispetto alla radiografia tradizionale, le dosi tipiche non sono note.
Un gruppo di Ricercatori dell’University of California - San Francisco ( UCSF ) negli Stati Uniti, ha stimato la dose di radiazione associata ai comuni esami di tomografia computerizzata nella pratica clinica e ha quantificato il potenziale rischio di cancro associato a questi esami.
È stato condotto uno studio retrospettivo che ha descritto la dose di radiazione associata agli 11 più comuni tipi di sudi di tomografia computerizzata a scopo diagnostico effettuati su 1.119 pazienti adulti in 4 centri dell’area di San Francisco durante il 2008.
Sono stati stimati i rischi di cancro nel corso della vita associati a ogni tipo di studio a partire dalle dosi di radiazione misurate.
Le dosi di radiazione sono risultate molto diverse a seconda del tipo di studio di tomografia computerizzata.
La dose mediana efficace generale è risultata compresa tra 2 millisievert ( mSv ) per una tomografia computerizzata di routine alla testa e 31 mSv per una tomografia computerizzata multifase di addome e pelvi.
All’interno di ciascun tipo di studio di tomografia computerizzata, la dose efficace ha mostrato differenze significative all’interno e tra i centri con una variazione media di 13 volte tra la più alta e la più bassa dose di ogni tipo di studio.
Il numero stimato di scansioni di tomografia computerizzata per arrivare allo sviluppo di un tumore è risultata molto variabile a seconda dello specifico esame di tomografia computerizzata e dell’età e del sesso del paziente.
È stato stimato che 1 donna su 270 sottoposte a angiografia coronarica con tomografia computerizzata all’età di 40 anni ha sviluppato un tumore in relazione a quell’esame ( 1 uomo su 600 ), rispetto alla stima di 1 donna su 8.100 sottoposte a tomografia computerizzata di routine alla testa alla stessa età ( 1 uomo su 11.080 ).
Per i pazienti di 20 anni di età il rischio è risultato circa doppio e per quelli di 60 anni è risultato circa la metà.
In conclusione, le dosi di radiazioni derivate dai comuni esami diagnostici con tomografia computerizzata sono risultate più alte e più variabili di quanto generalmente ritenuto, mettendo in luce la necessità di una maggior standardizzazione tra i vari Centri. ( Xagena2009 )
Smith-Bindman R et al, Arch Intern Med 2009; 169: 2078-2086
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